Il Coming out di Garko: buona vita Gabriel!


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Il Coming out di Garko: buona vita Gabriel!

“Sono sicuro che sentirete delle cose che non vorreste sentire. Sono sicuro che molta gente giudicherà. Sono sicuro che tante persone non capiranno. E sono sicuro che per me sarà dura, molto dura. Ma l’unica cosa che posso promettervi e che da me avrete solo la verità». Così scrive Gabriel Garko sul suo Instagram. E’ l’inizio del suo coming out che prenderà forma al Grande Fratello Vip in un confronto molto dolce con la sua ex Adua Del Vesco. L’attore esordisce con “Ti voglio dire delle cose, tu non mi hai mai chiamato Dario ed è un ragazzo che ho ucciso e che dobbiamo riportare in vita. Alcune cose che sto per dirti saranno una sorpresa per te, ma le voglio dire qui ed ora». Gabriel allude “Al segreto di pulcinella”, a quel “non dire, non confermare” alle continue insinuazioni sulla sua omosessualità. Alla fine anche Garko getta la maschera e fa il suo coming out in modo dolce e sensibile, rispettoso della sua persona e dell’argomento che tratta: molte le parole a fiume e tra le tante, quella che mi colpisce di più, è “la verità scavalcherà ogni segnale di omertà!”, un’omertà spesso dettata da esigenze di copione, obbligata da agenzie poco corrette e poco professionali e da una società machista che ancora ritiene il gay un uomo di serie B.
Dietro a tutto questo sembra esserci una contorta macchina dello spettacolo che vuole ancora oggi nel 2020, i “belloni”… macho etero da sbattere sui settimanali patinati e far sognare qualche signora sotto l’ombrellone. Si obbligano attori ed atrici ad essere tali anche fuori dal set. Il bellone di turno e sexy man rimane oggetto del desiderio irraggiungibile per fan e pubblico sia che sia gay o che sia etero, ed ancora oggi lo show biz non l’ha capito tentando di mettere in scena un triste gioco medievale superato da anni.

Da oggi finalmente Garko dovrà recitare solo sul set, avrà la sua vita e sarà di esempio a quei ragazzi che cercano la forza ancora oggi di dichiararsi o semplicemente di poter vivere la propria omosessualità (perché i giovani hanno sempre bisogno di esempi da seguire).
Abbiamo bisogno di un Garko gay dichiarato per trasmettere un po’ di pacatezza e sobrietà dialettica che lo contraddistingue invece di un’accidia e una stizzosità tipica del modello Zorzi, francamente ormai molto stancante e anacronistico.
Buona vita Gabriel !


28/09/2020
autore: Angelo