Addio Raffaella, noi ti amiamo


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Addio Raffaella, noi ti amiamo

Lunedì 5 Luglio h. 16.33

Sto pigramente facendo “swipe up” sui social quando vedo pubblicata una foto con scritto Ciao Raffa, ci mancherai.

Immediatamente penso a una fake news e faccio una rapida ricerca.

Nessuna notizia farlocca, nessun errore: h. 16.20 muore la Carrà.

Raffaella Pelloni, il suo vero nome, 78 anni, si spegne, lasciando spazio a  come quando una piccola corrente gelida fa sbattere una porta lasciandoti interdetto.

Non sono riuscito a scrivere qualcosa prima, perché quando ci lascia un’artista del suo calibro, non puoi che restare in silenzio ed aspettare di riuscire a digerire la notizia.

Perché io, figlio degli anni ’80, sono cresciuto con ciò che lei era già stata, seguendo la sua trasformazione da soubrette a presentatrice ad icona LGBTQ+; perché oltre ad essere da sempre definita la regina (odiava questo termine) della Tv italiana, aveva a cuore la nostra comunità, al punto tale di ottenere nel 2017 un premio al World Pride di Madrid. (Altro Paese dove ha lasciato il segno al punto tale che la capitale spagnola vuole intitolare una Piazza a suo nome)

A tal proposito, ricordo un’intervista al “Senso della Vita”, trasmissione di diversi anni fa, in cui le veniva domandato cosa pensasse dell’omosessualità; e lei, con estrema gentilezza, disse:

“Sono persone con un grande bisogno di fantasia e di sentirsi uguali, e per me sono assolutamente uguali. Non ho preconcetti di nessun tipo. Ci saranno persone più o meno intelligenti, cattive oppure assolutamente dolci. Io ho un feeling con loro: qualche volta nella vita si ha un feeling senza parlare e questo evidentemente è nato in maniera spontanea. Perché io non ho promosso nulla: sono stati loro che mi hanno scelta e di conseguenza io li rispetto prima e li amo dopo”.

Quel rispetto così meritato, in grado di essere scelta senza aver mai dovuto attirare l’attenzione, ma curandosi in silenzio di chi avesse bisogno di aiuto perché non accettato, l’ha fatta entrare di diritto a coprire il ruolo di madrina di ogni manifestazione, lotta e parole spese a favore dei valori in cui credeva. E nella stessa maniera ha elegantemente dato via all’emancipazione della donna, dimostrando la sua indipendenza e le sue capacità professionali, senza fare “Rumore”, ma riuscendo in tempi ancora complicati a cantare “Luca”, con espliciti riferimenti all’omosessualità, piuttosto che “A far l’amore comincia tu” per sottolineare l’importanza delle scelte indipendenti di una donna.

Così carismatica e piena di vita nei suoi successi, tanto quanto delicata nelle sue scelte ed opinioni personali, entrando in punta di piedi nelle questioni delicate, nei fatti quotidiani e nel mondo gay. E da gran signora quale era, è uscita di scena in punta di piedi, senza confidare a nessuno il suo stato di salute, continuando a fare beneficenza laddove nessuno lo sapeva (adozioni a distanza, una palestra regalata ai volontari dell’Argentario), senza che nessuno sapesse che una malattia, in poco tempo, la stava divorando.

Ho visto in questi giorni una trasmissione pre-pandemia da lei condotta, intitolata “A raccontare comincia tu” (dal successo di “A far l’amore comincia tu) dove viene intervistata Maria de Filippi. E le domanda perché lei venisse definita “la Carrà”, senza usare il nome e la De Filippi solo Maria, senza usare il cognome, quest’ultima le risponde: “Tu sei tutto ciò che io non sono. Di Maria ce ne possono essere a milioni, ma di Carrà ce n’è una sola”.

Ed è estremamente vero: l’eterno caschetto biondo che l’ha sempre contraddistinta, è il suo marchio di fabbrica, nonostante lei fosse mora e riccia, rendendola unica nel suo genere.

Lunedì 5 Luglio h. 16.20

Raffaella Carrà ci ha lasciato, e il Mondo è caduto, ma tu non te ne sei andata; ti sei spostata solo un po’ più in là; Ora sali a far l’amore da Trieste in su, e insegna alle stelle come si balla il Tuca Tuca, magari insieme a Corrado, tuo compagno di lavoro e mentore di cui hai avuto sempre un’infinita stima.

Grazie per i tuoi sorrisi

Grazie per la tua delicatezza

Grazie per le tue canzoni

Grazie per la tua risata

Grazie per averci sostenuto e spianato sempre la strada

Questa volta la Carrambata l’hai fatta tu a noi, mannaggia a te

Grazie di tutto Carrà

 


14/07/2021
autore: Simone Durante